Il Carnevale Storico che si rinnova ogni anno

Un insieme di tradizioni che si ripetono ogni anno, mantenendosi sempre fedeli al passato, ma con un senso di rinnovamento che rende ogni edizione del Carnevale diversa e indimenticabile: tutti i riti e le manifestazioni sono un momento rievocazione e al tempo stesso di aggregazione e socialità per i cittadini santhiatesi e non solo.

La sfilata dei maiali

L’evento deriva direttamente dalla Salamada, una processione che anticipava di quindici giorni la Fagiuolata e nella quale sfilavano per le vie della città dodici suini, diretti al macello per la preparazione dei salami. Oggi la manifestazione avviene in modo leggermente diverso grazie a una maggiore sensibilità animalista: a partire dagli anni ’90 i protagonisti non sono più gli animali in carne e ossa, ma persone travestite. Dal 2011 è stato compiuto un ulteriore passo, con la creazione di una mascotte in cartapesta raffigurante il muso di un maiale che accompagna la Direzione.
I salami per la Fagiolata sono invece confezionati dai “Salamat”, che, 20 giorni prima di carnevale, lavorano per tre giorni, coadiuvati da una squadra di “Appenditori”, che hanno il compito di appendere gli insaccati affinchè raggiungano la corretta maturazione.

Cena di spoglio maiali

Due settimane prima del Carnevale si svolge la tradizionale “Cena di Spoglio dei Maiali”, organizzata dall’Antica Società Fagiuolesca, a cui sono invitati a partecipare i Salamat e le personalità più autorevoli della Città in relazione al Carnevale.
La particolarità dell’evento sta nelle ricette antiche rispolverate in chiave moderna, preparate con i resti della carne non utilizzata per i salami: in questo modo si crea una magica atmosfera che solo chi ha il privilegio di partecipare può descrivere.

Le sveglie

Uno degli eventi più caratteristici che accompagnano i tre giorni del Carnevale, sono “le sveglie” suonate dal Corpo Pifferi e Tamburi per svegliare l’esercito carnevalesco, impegnato nella preparazione di tutte le operazioni necessarie per la riuscita dell’evento.
Tra tutte, la "sveglia" più impegnativa è quella del lunedì mattina, prevista per le ore 5.00, in cui i membri della Direzione vengono svegliati e offrono per tradizione la colazione ai musicisti.

Il rogo del Babàciu

La cerimonia di chiusura del Carnevale è incentrata sul caratteristico Rogo del Babàciu, il pupazzo di cartapesta che rappresenta l’essenza dell’evento.
Il momento è accompagnato dalla marcia funebre interpretata dalla Banda Musicale Cittadina. Tutta la popolazione si raccoglie nella piazza in occasione dell’evento e forma il “serpentone” che folleggia nella piazza fino all’esaurimento del fuoco, che simboleggia la fine del Carnevale. Il momento della chiusura dei festeggiamenti è segnata dall’ammainamento della bandiera del Carnevale di Santhià e dalla discesa dal trono della statua di Gianduja, che viene baciata dai carnevalanti prima di recarsi al PalaCarvé per le premiazioni e le ultime danze.

La canzone del Carnevale

I momenti più salienti del Carnevale raccontati in modo sagace e pungente, con molta ironia: la Cansun è una sorta di ponte tra l’evento appena concluso e quello futuro.