Che Fagiolata sarebbe senza Salami ?

Che Fagiolata sarebbe senza Salami ?

Il Prezioso lavoro dei Salamat

Che fagiolata sarebbe senza salami? Ecco perché da giovedì 9 febbraio i “Salamat”, ovvero gli addetti alla trasformazione della carne di maiale in salami, salsicce e “Müle, sono pronti ad entrare in azione a Santhià, in vista del colossale evento in programma il prossimo 27 febbraio.
 
Questa antica tradizione di confezionare i salami in proprio, da distribuire durante la mega fagiolata dal Carnevale, fonde le sue origini nel 14° secolo.
 
I responsabili del Carnevale, guidati dal Magnifico Cavaliere Angelo e dallo scudiero Giancarlo, si recano presso l'allevamento dei suini dove i 15 maiali prenotati dal Carnevale (tenuti sotto costante osservazione) sono alimentati a parte con prodotti nostrani e genuini.
 
Il giovedì, giorno della macellazione (presso una macelleria rinomata della zona), i Salamat, una ventina in totale, convocati con invito e scelti tra i vari salsamentari di Santhià, si mettono così all'opera dividendo le parti dei maiali macellati secondo l'uso. Le salsicce, ad esempio, si realizzano dall’impasto di cotiche e carne rossa, condita con solo sale e pepe, e con l'aggiunta di vino, cotto con spezie e aglio. Per le “Müle” la preparazione è più complessa: si utilizza la carne del costato inserendo nel budello l'impasto  e la lingua (rimasta  sotto sale per tre giorni).
 
Il venerdì vengono insaccate le salsicce, appese e messe ad asciugare; il sabato si insaccano e si appendono i salami e le “Müle”. Le salsicce vengono vendute il mercoledì successivo.
 
Le“Müle” vengono omaggiate alle autorità che presiedono il nostro carnevale e alcune sono vendute. Ai salami invece spetta l’onore di arricchire la Fagiolata!