Una solida base storica, uno sguardo fisso verso il futuro

Una solida base storica, uno sguardo fisso verso il futuro

Secondo lo storico Jacopo Durandi, il nome primigenio del borgo era Victumulus, dal nome del popolo degli Ictumuli, che viveva in questo territorio. La Città deve invece il suo nome attuale a Sant'Agata, a cui venne titolata la chiesa edificata per volere della regina longobarda Teodolinda, che si convertì al cristianesimo e vi trasferì alcune reliquie della martire catanese.

Per via della sua posizione strategica, il borgo di Santhià è stato un importante nodo di comunicazione sin dai tempi dell’Impero Romano. La sua storia si è caratterizzata per il passaggio di numerosi eserciti di conquistatori, ciascuno dei quali ha lasciato la propria impronta nella cultura popolare: oltre agli Ictumuli e ai Romani, Santhià è stata oggetto di conquista anche da parte dei Longobardi e dei Franchi. Quindi passò sotto i Savoia, che le concessero gli Statuti con cui regolare le proprie attività fin dal 1373. Nei secoli successivi subì assedi e distruzioni (ricordiamo il lungo assedio degli spagnoli nel 1555) e, con Napoleone, fu annessa alla Francia, per poi seguire le sorti del regno dei Savoia, fino all’Unità d’Italia.
A metà Ottocento la posizione favorevole ha fatto della città un nodo ferroviario di prim'ordine, che ha rafforzato la sua leadership rispetto ai borghi vicini, rendendola più facilmente raggiungibile da gran parte del Nord Italia.

Santhià oggi si presenta come un centro che racchiude al suo interno influenze diverse che si combinano omogeneamente per dare vita a una cittadina con una solida base storica e con uno sguardo sempre rivolto al futuro.